Il Perito Trascrittore Forense: ruolo e caratteristiche

Proseguiamo la serie delle nostre riflessioni sulla importante figura processuale del Perito trascrittore forense, sul presupposto che in tantissimi procedimenti penali le parti fondano gran parte delle proprie deduzioni e conclusioni sui verbali di trascrizione.

 

Il perito trascrittore forense – consulente tecnico d’ufficio chi lo nomina?

In casi di consulenze tecniche d’ufficio/perizie (per la Procura e/o per il Tribunale) attualmente è il Magistrato procedente che sceglie il trascrittore o perito, ex art. 221 c.p.p.

 

Il Perito trascrittore forense: caratteristiche professionali

Una trascrizione forense per essere considerata tale prevede che il perito trascrittore forense abbia l’esperienza e le specifiche competenze per:

  • Interpretare il parlato, individuando le informazioni rilevanti in esso contenute e spesso non riportate nello scritto (interlocutori e loro ruoli, pause, intensità, variazioni di tono, contesto del discorso, sovrapposizioni di turni, voci, rumori, sfumature ironiche, stati emotivi, parole ambigue, ecc.)
  • Rendere tutte queste informazioni in modo coerente in forma scritta.

Un elaborato puntuale ed affidabile deve riportare – a cura del perito trascrittore forense che lo ha redatto –  l’annotazione di quelli che la “letteratura” definisce tratti “soprasegmentali” (o prosodici) ovvero quei fenomeni fonetici e fonologici che “riguardano la catena parlata nella sua successione lineare e i rapporti tra foni che si susseguono”.

Per quanto di nostro interesse nell’ambito della trascrizione forense diciamo: sono tratti prosodici la lunghezza dei suoni, l’accento, i diversi tipi di intonazione che nella lingua italiana distinguono, ad esempio, la frase affermativa da quella interrogativa.

Trascrivere frasi decontestualizzate, con una errata punteggiatura, omettendo imprecazioni, intonazioni sospensive, allungamenti vocalici, può far travisare la realtà con le conseguenze serie, facilmente  immaginabili.

 

Alcune statistiche elaborate da ricercatori e studiosi della materia rilevano che circa il 95% delle trascrizioni oggi compiute non riportano tratti soprasegmentali (Fonte Associazione Italiana di Scienze della Voce  – Osservatorio sulla Linguistica Forense).

 

Il Perito trascrittore forense: cosa fa

In sintesi quindi un perito trascrittore forense esperto deve:

  1. rendere in forma scritta il parlato con i suoi anacoluti, le sue ripetizioni, le sue incertezze lessicali e grammaticali rispettando nel contempo il modo di esprimersi del parlatore;
  2. comprendere tutte le parole e trascriverle senza alcuna alterazione.

 

E ciò tenuto conto dei seguenti limiti oggettivi ad una completa comprensione o meglio ad una completa intelligibilità:

la lingua o dialetto dei parlanti;

– l’assenza dei riferimenti visivi e situazionali;

–  la qualità insufficiente del segnale in termini di rapporto segnale\rumore, banda passante e distorsione

Pertanto, perchè la trascrizione sia di qualità, attendibile, puntuale e fruibile, è fondamentale che il perito trascrittore forense possegga conoscenze più o meno basilari di:

– sintassi della lingua italiana

– linguistica teorica

– trattamento del segnale acustico per offrire al procedimento un elaborato di qualità e quindi attendibile e fruibile.

– procedura penale

 

E’ un tema, questo della trascrizione forense,  sulle quali è utile fare opera di informazione perchè poco conosciuto e per questo, forse, leggermente sottovalutato.

L’obiettivo di questi nostri approfondimenti è quindi quello di rendere disponibili le nostre conoscenze ed il nostro know how specifico.

Naturalmente per esigenze particolari e/o per informazioni ulteriori vi invitiamo a contattarci.

 

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