I bias cognitivi nelle trascrizioni di intercettazioni: come evitarli per garantire una valutazione imparziale delle prove
I bias cognitivi nelle trascrizioni di intercettazioni rappresentano un problema importante in ambito legale. Questi bias – come meglio descritti più avanti – possono influire sulla percezione, memoria e decisione degli individui, possono causare interpretazioni errate delle conversazioni e omissioni di informazioni importanti, compromettendo la valutazione imparziale delle prove.
In questo articolo esploreremo sinteticamente come riconoscere e contrastare i bias cognitivi nelle trascrizioni nonchè faremo un veloce cenno ai brogliacci; ciò per fornire spunti di riflessione su quanto importante è il garantire che le prove presentate – in questo caso trascrizioni di intercettazioni e/o di file audio – siano valutate in modo obiettivo e affidabile.
Cosa sono i Bias cognitivi
I bias cognitivi sono tendenze inconsce che possono influire sulla percezione, la memoria e la decisione degli individui.
In un contesto legale, questi bias possono avere un impatto significativo sulle trascrizioni di intercettazioni o di un file audio utilizzate come prove.
Un esempio di bias cognitivo comune in questo contesto è il bias di conferma, in cui una persona tende a cercare prove che confermano le proprie aspettative o ipotesi, ignorando le informazioni che le contraddicono. In una trascrizione di intercettazione, questo può portare a un’interpretazione errata del significato di una conversazione o a un’omissione di informazioni importanti.
Un altro bias cognitivo comune è il bias di primacy, in cui una persona tende a ricordare meglio le prime informazioni presentate rispetto alle successive. In una trascrizione di intercettazione, questo può portare a un’interpretazione sbagliata dell’evoluzione della conversazione.
Per evitare questi bias, è importante che le persone che effettuano le trascrizioni siano addestrate per riconoscere e controllare i propri bias cognitivi.
Il tema sempre attuale dei brogliacci.
Un problema associato a questo è quello dei brogliacci, ovvero trascrizioni sintetiche quasi sempre prodotte dalla PG che per la loro genesi e per come sono formate possono portare, in casi estremi, a decisioni errate e a violazione dei diritti dell’accusato.
Per evitare questo problema, è fondamentale verificare l’attendibilità delle trascrizioni e delle prove presentate e valutare con attenzione i brogliacci.
In sintesi, i bias cognitivi e i brogliacci possono avere un impatto significativo sulle trascrizioni di intercettazioni o di un file audio utilizzate come prove in un processo giudiziario. È importante adottare misure per ridurli, affidando la trascrizione a persone esperte.
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Foto di Pavan Trikutam su Unsplash