Sextortion, cos’è e come difendersi

Sextortion, il Vademecum della Polizia Postale per evitare di essere coinvolti in questo odioso e pericoloso fenomeno.

 

Cosa si intende per “Sextortion”?

“Sextortion” sono quei ricatti ed estorsioni a sfondo sessuale messi in atto sfruttando i social network. Un fenomeno pericolosamente in ascesa in Italia e che vede vittime sempre più adolescenti, ma non solo.

Negli ultimi mesi sono vertiginosamente aumentati i casi con oltre un centinaio di segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale.

Coinvolti minori, soprattutto la fascia di età compresa tra i 15 e i 17 anni, ma alle forze dell’ordine sono arrivate segnalazioni di episodi in cui le vittime hanno età anche inferiori.

 

Come difendersi dal “Sextortion”?

Il fenomeno è così dilagante che la Polizia Postale ha diffuso un vademecum che vi riportiamo di seguito,  integralmente.

  1. Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più insistenti;
  2. Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi;
  3. Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;
  4. Fare una segnalazione a www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;
  5. Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere d’aiuto per gestire la situazione;
  6. Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

 

I consigli della Polizia Postale per i genitori:

  • Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi;
  • Ascoltare quanto i figli raccontano, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni;
  • Procurarsi gli screenshot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.
  • Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;
  • Fare una segnalazione sul Portale della Polizia postale e chiedere informazioni e supporto, se occorre.

[Fonte Poliziadistato.it]

 

Sextortion i nostri consigli

Per la nostra esperienza specifica ribadiamo quanto sia fondamentale in questi casi agire con tempestività per cristallizzare gli elementi digitali (chat, messaggi, pofili social eccetera).  Gli screen shot vanno benissimo, ma se si ha la possibilità, può essere risolutivo contattare un esperto di informatica forense che possa dapprima acquisire correttamente tutti le evidenze digitali, anche investigando (digitalmente) ulteriormente, per poi elaborare una relazione completa da allegare alla denuncia. Questo agevola l’iter investigativo della Polizia Postale e velocizza le indagini preliminari.

Noi siamo a disposizione  per fornire ulteriori consigli su come monitorare in via preventiva le attività digitali dei vostri cari (minori) e per supporto in ogni fase delle indagini.

Puoi contattarci via WhatsApp al 3926317748 oppure compilando il form sottostante.

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    Credits:

    Photo by Milada Vigerova on Unsplash

    Vademecum: Polizia Postale